Per garantire al gatto una vita lunga e in buona salute, il consiglio è sottoporlo a vaccinazione.

La vaccinazione protegge il gatto da malattie infettive, stimolando il sistema immunitario a produrre gli anticorpi, che sono quegli elementi deputati a difenderlo in caso di aggressione da parte di taluni microrganismi patogeni.

Le malattie dalle quali è possibile proteggere il gatto con la vaccinazione sono cinque (Herpesvirosi, Calicivirosi, Panleucopenia, Clamidiosi e Leucemia felina).

Bisogna però considerare che non tutti i gatti sono uguali.

Ecco perché il veterinario deve poter scegliere la protezione più indicata per ciascun gatto, valutando tutti i fattori coinvolti: stile di vita, ambiente di residenza (urbano o rurale), età, stato generale di salute, spostamenti, esigenze del proprietario.

I gatti che sono soliti uscire di casa sono più a rischio malattie perché più facilmente vengono a contatto con virus o batteri o contagiati da altri felini già malati, pertanto la vaccinazione dovrebbe essere completa.

È infatti consigliabile il vaccino cosiddetto “pentavalente” che tutela il micio per la Panleucopenia (Gastroenterite felina), Rinotracheite infettiva, Calcivirus, Leucemia felina, Clamidiosi.

Anche per i gatti che vivono in casa sono necessari alcuni vaccini. Infatti, dal momento che il loro sistema immunitario non viene frequentemente stimolato, maggiore è la sensibilità alle malattie infettive i cui agenti di diffondono facilmente negli ambienti domestici anche attraverso l’aria.

Consigliabile per il domestico è il vaccino “trivalente”, che è quello obbligatorio e tutela il micio per la Gastroenterite felina, la Rinotracheite infettiva, la Calcivirus.

La vaccinazione antirabbica invece è obbligatoria solo per l’espatrio e nei comuni ove si sono già verificati casi di rabbia.


Il protocollo vaccinale

I vaccini devono far parte di un protocollo, consigliato dal proprio veterinario, caratterizzato dalla scelta del vaccino e dagli intervalli dei richiami più opportuni.

Se questi intervalli non vengono rispettati, dopo un po’ di tempo l’effetto protettivo delle precedenti somministrazioni risulterà quasi nullo.

Alla prima iniezione del vaccino seguono di solito uno o due richiami, distanziati l’uno dall’altro da circa tre settimane d’intervallo.

Verso le 11-12 settimane di vita è consigliabile un richiamo generale.

Terminato il ciclo è opportuno ripetere una volta all’anno l’inoculazione del vaccino al fine di mantenere sempre all’erta il sistema immunitario.

Tutte le vaccinazioni vengono annotate dal veterinario sul libretto sanitario con l’indicazione della data pro-memoria per il richiamo successivo.